Nell’incontro di formazione dei ministri di stasera mi sono soffermato sull’arte di celebrare. Ho cercato di spiegare l’importanza di tenere conto non solo delle norme liturgiche, quanto anche dell’assemblea, di quello che vive, dei momenti per cui passa ecc.
Finita l’esposizione, c’è stato un intervento di M., che ultimamente era ministro della parola nel settore X, e che adesso continua soltanto come ministro straordinario della Comunione. Purtroppo non riesce a capire perché gli è stato tolto il ministero che svolgeva, visto che, secondo lui, lo svolgeva bene. L’intervento è stato l’occasione per riesprimere quello che ho detto molte volte, cioè che questi servizi sono per un tempo, e sono a discrezione del parroco, lo stesso che i servizi dei preti sono pure loro per un tempo e a discrezione del vescovo. E che fare un servizio o un altro non importa. Gesù ci ha insegnato a servire, non a esigere un certo servizio.
La cosa era chiara per tutti, così mi sembrava. Spero che lo sia anche per M. E ti chiedo, Signore, che gli dono il tuo Spirito, che gli apra il cuore e che lo mantenga costante nel tuo servizio!