Il pomeriggio di missione di oggi l’ho vissuto, dopo aver inviato i missionari, in ufficio.

Ho parlato a lungo con Willy, delle sue difficoltà a vivere bene la parrocchia e dei suoi talenti.

L’ho trovato molto attento, positivo e disponibile al cambio.

Ho fiducia che possa superare i problemi e vivere una buona testimonianza della sua vita di fede e di seminario.

Poi, verso sera, la messa di fronte al garage della sorella Patria. Varia gente, un certo numero di uomini, buona partecipazione.

Prima della Messa mi avvicino a un giovane che aveva sui 28/30 anni, e scherzando gli domando se è un tigre, cioè un delinquente. Mi risponde che lo era, e che adesso ha cambiato vita. Con lui c’era la mogliettina, una bella giovane sui 25 anni, e il loro figlioletto di tre anni. Gli ho fatto i complimenti, e alla fine della Messa l’ho invitato a fare una piccola testimonianza del suo cambio, ma lui non ha voluto.

Finito tutto, in privato, Patria mi ha detto che il giovane e la moglie sono i gestori del local punto di droga, e che altra gente della famiglia è invischiata nella faccenda. Mannaggia, che cantonata che avevo preso!

Però di me rimasta la voglia di tornare a casa loro come se non sapessi niente, e di vedere come gli do qualche stimolo in più per lasciare la vita che fanno. L’idea è di invitarli a raccontarmi, per lo meno a me, il cambio reale che c’è stato nella loro vita, e da lì prendere spunto per raccontargli qualcosa della mia vita e del fatto che cerco di spenderla per il Signore e per gli altri. Sono convinto che il bene ha una forza di attrazione, e che il Signore li può conquistare. Vediamo se domani ce la faccio…

Lascia un commento

Devi identificarti per immettere un commento.