Vi chiederete cosa è l’Escoge. Prima di tutto si legge “escohe” (con l’h aspirata), e in spagnolo significa “scegli”.

È un fine settimana per giovani sul tipo del Cursillo di Cristianidad, analogo in certi senti alla genovese Proposta.

Come la maggior parte di queste esperienze, si chiude con la Messa festiva, che è stata appunto ieri sera.

Sono andato a fare l’Escoge c’era il mio figlioccio Heriberto, nostro primo seminarista. Con lui c’erano un centinaio di altri giovani della diocesi, accompagnati da una ventina di animatori.

L’impatto su di me è stato bello, nonostante un po’ di stanchezza e l’ora tarda: la Messa è cominciata alle dieci di sera ed è finita alle undici e mezza. È stato bello abbracciare Heriberto e dirgli che ero contento per la bella esperienza che aveva fatto. Spero anche che altri giovani si decidano e si lancino a quest’avventura che non può che farli maturare.

Prima di Heriberto aveva fatto l’Escoge Willy, un altro dei nostri seminaristi, e Loraida, una giovane maestra della nostra scuola. In quest’ultima in particolare ho potuto vedere con i miei occhi il cambio di vita che c’è stato in lei: si è riavvicinata in maniera impegnata alla chiesa, ha lasciato certe ruvidezze di carattere, è più serena.

Il momento che ho vissuto mi ha fatto venire la voglia di conoscere meglio l’Escoge, in maniera da potermene fare promotore più cosciente.

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