Oggi abbiamo avuto l’incontro delle Comunità Apostoliche di Santa Margarita, nel seminario maggiore.
C’eravano circa 150, tra cui una quindicina di giovani. È venuta anche suor Serafina con le aspiranti, e in mattinata ci ha raggiunti anche Willy, uno dei due seminaristi che in agosto passerà al seminario maggiore.
La giornata è stata serena, sia per l’ambiente aperto del Seminario (è un polmone verde in mezzo alla città), sia per le riflessioni, che sono state accolte con attenzione.
A me è toccata l’istruzione del mattino sull’essere comunità e comunità apostoliche: ho delineato le caratteristiche generali di una comunità, e ho poi sottolineato il valore del nome “Comunità Apostolica”, che valorizza fortemente l’impegno di evangelizzazione. Ho auspicato che i membri possano accettare che si offra loro un “accompagnatore” di foro esterno, la qual cosa sembra possa trovare buona risposta, e ho indirizzato già i cuori alla Missione Parrocchiale di Agosto, che comincerà a principio di quel mese.
Nel pomeriggio abbiamo avuto il momento di ricreazione, con molte canzoni e scenette e poesie, il tutto gustosissimo.
Poi è toccato a Teofilo parlarci della spiritualità di comunione, dell’accettare l’altro, della chiamata a amarlo come è.
Alla fine abbiamo avuto un momento bello di testimonianze: di ogni settore ci sono state una o due testimonianze di come l’ingresso e la permanenza nella comunità apostolica ha aiutato le persone a cambiare. Varie testimonianze sono state commoventi, come quella di Tabita, che raccontava come era una persona intrattabile, e che grazie alla comunità adesso si relaziona con umiltà con la gente e invece di rispondere a chi le parla con voce alta rimane zitta per evitare che aumentino i problemi.
La giornata si è conclusa con i vespri, chiudendo il cerchio con le lodi che abbiamo fatto al mattino. Per molta di questa gente era la prima volta che pregavano con la Liturgia delle Ore, spero che l’abbiano gustata e che sentano il desiderio di continuare a viverla.
Prima di andare via ho dovuto fare una piccola romanzina: molta gente aveva tirato giù frutti dagli alberi. Ho dovuto spiegare che non si può fare in casa d’altri a meno che si abbia un permesso esplicito. Purtroppo la cosa ha rovinato un po’ il bel clima che c’era, ma ogni tanto le cose bisogna dirle.
Nonostante quest’ultimo incidente, una gioranta gustosa. Grazie, Signore!