Contributi del giorno domenica 30 Aprile 2006


Il matrimonio di Rafaelito ed Elvira

Stasera abbiamo avuto il matrimonio di Rafaelito ed Elvira. Nonostante il nome, Rafaelito non è né un bambino né un giovincello, ma un uomo maturo sui 35 anni.

Fino a tre anni fa Rafaelito era un bevitore, aveva un rapporto conflittivo con sua “moglie”, la quale ha ammesso candidamente, alla fine del matrimonio, di aver sofferto molto e di aver pregato molto.

Attraverso l’attenzione dei suoi genitori, e, in parte minore, del sottoscritto, Rafaelito ha smesso di bere: lui stesso racconta spesso che, quando si era già allontanato dalla combriccola con cui beveva, i suoi ex amici andavano spesso a casa sua a invitarlo, a portargli birre, dicendogli che non era niente, e che poteva bersi un sorso; la cosa smise il momento in cui lo stesso Rafaelito prese in mano la birra che gli avevano portato e la vuotò per terra; da quel giorno lo lasciarono in pace.

Dopo questo Rafaelito ha fatto il Ritiro di Evangelizzazione, si è integrato al coro, e si è messo a disposizione per il lavoro pastorale in parrocchia e nel suo settore. Ha fatto un cammino di maturazione molto rapido, e vive con molta generosità la sua presenza nella chiesa.

Elvira, è sempre stata una ragazza e una donna di sani valori, ma non è mai stata una persona di troppa vita di chiesa. Dopo il cambio del marito ha cominciato anche lei a sentire il gusto della preghiera e della Messa quotidiana.

Tre mesi fa, Rafaelito ed Elvira hanno deciso di iniziare a ricevere la comunione. Per questo hanno accettato la sfida di tornare a vivere come “fidanzati in casa”: lui nella camera con i maschietti, e lei in quella delle femminucce. Loro stessi hanno riconosciuto che è stato un sacrificio grande, ma che ne è valsa la pena. Sentirsi in comunione con Dio e abbandonare una situazione di peccato era per loro più importante che i piccoli grandi piaceri della loro vita “matrimonionale”.

Nella celebrazione del matrimonio si vedeva la loro contentezza, una gioia serena e piena della presenza del Signore Gesù.

La parrocchia ha prestato loro il salone della scuola, dove la festa è continuata con molti invitati, la maggior parte fratelli e sorelle della comunità parrocchiale. Sono loro la bella famiglia che Rafaelito ed Elvira hanno ricevuto in dono dal Signore.


I giovani che hanno partecipato al ritiro di evangelizzazione

È partito oggi un nuovo ritiro di evangelizzazione. A dire il vero non è oggi che è partito, ma tre mesi fa, quando si è cominciata, nei settori, la catechesi preparatoria.

A tutti i modi, oggi è stato il primo giorno di ritiro residenziale. Questa prima giornata è centrata sul processo della conversione all’amore di Dio in Cristo, e si conclude con un esame di coscienza, in preparazione a due dialoghi: con il “pastorello” (pastorcito: così chiamiamo i “fratelli maggiori” che guidano i gruppi di 6/8 persone a condividere e interiorizzare le catechesi), e con il presbitero. Il dialogo con il presbitero è per molti il sacramento della Riconciliazione, ma per altri, che non possono ancora ricevere l’assoluzione, rimane un dialogo per cercare di capire come arrivare alla piena riconciliazione con Dio.

Il lavoro dei tre proclamatori, Carmen, Jacinta e Mirella, è stato molto buono. Una predicazione convincente, gioiosa, profonda, esperienziale.

L’unica caduta di tono è stata nella presentazione dell’esame di coscienza. L’impressione mia è stata che quella parte non si era preparata bene come le altre.

Durante tutto il giorno gli altri fratelli e sorelle della comunità parrocchiale si sono alternati in preghiera davanti all’Eucaristia, come segno di una comunità intera che si fa compagna di cammino di coloro che ricevono il ritiro.

Il totale dei partecipanti al ritiro è di 53. La maggior parte sono di Santa Margarita, gli altri della Divina Misericordia. Per una volta si sono invertite le parti: normalmente la Divina Misericordia risponde più che Santa margarita.

Per giovedì ho dato la mia disponibilità per la Riconciliazione, e mi prenderà praticamente tutto il giorno. Vi chiedo fin d’ora la preghiera perché sia strumento docile nelle mani del Padre della Misericordia.