Come saprete, don Lorenzo è a Genova per assistere a suo fratello che è molto grave.
Oggi ci siamo sentiti, e don Lorenzo mi ha pregato di portare a tutti i suoi auguri pasquali!
Come saprete, don Lorenzo è a Genova per assistere a suo fratello che è molto grave.
Oggi ci siamo sentiti, e don Lorenzo mi ha pregato di portare a tutti i suoi auguri pasquali!
Ieri pomeriggio è morta la mamma di Sila. Sila è la donna che lavora nella nostra cucina.
Era molto anziana. Venti giorni fa si era aggravata ed era stata ricoverata in terapia intensiva. Dopo una settimana l’avevano mandata a casa, e secondo i giorni stava più o meno bene, sempre però dentro a un quadro clinico molto precario.
Cinque giorni fa ero stato a darle la Unzione dei malati, e si era ripresa abbastanza. Purtoppo ieri si è spenta.
La seppelliranno al campo di cui sono originari, vicino a San Cristobal.
La celebrazione del venerdì santo ha dovuto subire un brusco arresto al momento di cominciare la liturgia della parola a causa di un acquazzone fortissimo.
Vi domanderete se celebriamo sotto una pianta! No, ma sotto un tetto di lamiera, che quando piove forte diventa rumorosissimo. In particolare oggi pomeriggio abbiamo dovuto aspettare dieci minuti che calasse la intensità della pioggia, perché con il microfono al limite del larsen non si capiva niente delle letture.
Grazie a Dio l’acquazzone è passato alla svelta, e abbiamo potuto continuare. E tra l’altro quest’anno abbiamo continuato la venerazione della croce con dei turni per settore, alla stessa maniera dell’adorazione del giovedì santo. Abbiamo usato per questo un testo preparato dall’infaticabile padre Lorenzo Vargas, con bei spunti, e che la gente ha vissuto intensamente.
Ho anche approfittato il tempo dell’adorazione, ieri come oggi, per confessare ancora qualcuno.