Qualche giorno fa ho saputo di una morte terribile: un giovane di trent’anni, ritardato mentale (quasi non parlava), che è stato barbaramente ucciso in quello che sembra un gioco di delinquenti.
Nella sua discapacità è finito lunedì sera in un barrio più pericoloso del suo Guaricano, di notte, e lì un gruppo di gente che beveva a un bar ha “giocato” con lui, l’ha legato nudo a un palo, gli ha bruciato i piedi con una fiamma, gli ha mutilato i genitali, gli ha dato botte e, dopo varie ore, l’ha finito con tre pugnalate alla pancia.
La sua famiglia è stata in ansia tutta la notte, poi alle cinque di mattina sono usciti a cercarlo e dopo varie ore hanno scoperto il macabro spettacolo.
La cosa più triste per loro, a parte la perdita del figlio e fratello, è stato il fatto che sul giornale è uscito che Nelson (così si chiamava) era parte di una banda di delinquenti. Mentre che tutti quelli del suo quartiere affermano senza ombra di dubbio che non sarebbe stato capace di far male a un gatto.
Ho firmato anch’io una lettera volta a riabilitarlo, ma sembra che chi ha giocano con lui fino ad ucciderlo doveva coprire la sua atrocità mascherandola da atto di “giustizia” verso un delinquente, e sembra che per questo abbia pagato la polizia.