Contributi del giorno martedì 31 Gennaio 2006

7:35 pm

Dal Brasile!

Scrivo queste righe dal Brasile, più precisamente da Salvador, nello stato di Bahía, dove con duecento confratelli preti fidei donum sto partecipando a un convegno nel quale si celebrano i cinquant’anni della pubblicazione dell’enciclica Fidei Donum.

È stata quell’enciclica che cinquant’anni fa appunto ha dato il via a quella che oggi si chiama “collaborazione missionaria tra le chiese”, che appunto io e don Lorenzo stiamo vivendo nel nostro servizio in Guaricano.

Qui al convegno ci siamo in rappresentanza di tutta l’America Latina. La maggior parte dei presenti lavora nelle diocesi brasiliane, ma non manca chi lavora in Argentina, Bolivia, Perù, Ecuador, Guatemala, Honduras, Messico… Di Santo Domingo ci sono solo io, ed effettivamente non ci sono altri fidei donum in Repubblica Domenicana. Ho scoperto con piacere che c’è un prete che lavora a Haiti, e che mi ha portato anche i saluti di Maddalena Boschetti, con la quale si vedono spesso. Mi ha fatto crescere ancora di piú la voglia di andarlo a trovare e di conoscere Haiti (quando la situazione là sarà più sicura…).

L’incontro è molto bello, adesso devo andare perché abbiamo una veglia di preghiera per ricordare i missionari martiri. Spero di trovare un altro momento per raccontarvi meglio quello che stiamo facendo.

Nel frattempo ringrazio il Signore per la bella opportunità che mi ha dato di partecipare. E ringrazio anche la Chiesa italiana che ci ha pagato il viaggio: veramente un gesto squisito, attraverso il quale dimostra nella maniera più efficace la gratitudine per il lavoro che facciamo in questi paesi!

Un vescovo brasiliano ha evidenziato oggi (parlando in portoghese) le luci e le ombre del servizio dei preti fidei donum in Brasile. Tutto quello che ha detto si applica anche fuori da questo paese.

Cosa ne è venuto fuori?

Tra gli aspetti positivi:

  • La fedeltà dei fidei donum al celibato e il disinteresse nell’amministrazione (si capisce che in questo i preti locali sembrano meno affidabili);
  • La loro disponibilità a lavorare nelle zone più difficili;
  • La loro passione per il coinvolgimento attivo della gente, cosa che è passata, storicamente, attraverso il grande appoggio dato alle CEBs;
  • Gli aiuti economici con cui hanno costruito chiese, animato la pastorale e il lavoro sociale;

Tra quelli negativi:

  • Il non aver aiutato spesso le comunità locali a sostenere le loro opere