Contributi del giorno venerdì 27 Gennaio 2006

Ah, dimenticavo di scrivere che oggi pomeriggio ho fatto ai professori della scuola una lezione sulla cresima. Non ce l’ho fatta a terminare il materiale preparato, la prossima volta lo continuo.

Preparare questa lezione ha fatto bene anche a me, mi ha aiutato a scoprire la ricchezza di questo sacramento che ho ricevuto ormai trent’anni fa!

Questo consiglio pastorale era dedicato a rivedere gli ultimi mesi di pastorale, e a programmare i prossimi.

Tra le cose degne di nota, aggiungeremo una tappa di rinforzo al cammino di chi ha fatto il ritiro di evangelizzazione.

10:42 pm

Orario del liceo

Tra stamattina e stasera ho dedicato tre o quattro ore a preparare e stampare l’orario del secondo quadrimestre del liceo.

Prima lo facevamo a mano (cioè lo faceva Nidia, sudando sangue), ma ora con un programmino sul computer si mettono i parametri e si lancia e voilá appare l’orario fatto.

In realtà le cose non sono così semplici, a volte i parametri che dai sono troppo stretti, e anche questa volta difatti ci sono voluti molti tentativi prima di farcela.

Stasera poi, dalle sette e mezza alle dieci, l’ho stampato. Perché c’ho messo tanto? semplice: il programma è un shareware non registrato, e pertanto non permette la stampa del risultato. Però facendo uno screenshot (o meglio, venti) si può avere un risultato meno bello ma equivalente.

Ormai è quasi sera, riprendo fiato dopo una lunga e intensa giornata.

Penso a tutte le persone che ho incontrato, visto e conosciuto, ma mi distraggo guardando il cielo e vedo i fili della luce a migliaia intrecciati in dei gomitoli indistricabili.

Ci sono anche moltissimi aquiloni, tutti di colori diversi, fatti con i sacchetti di plastica e pezzi di canne, è il gioco preferito dai bambini qui in Guaricano e penso a quei bambini, veramente tanti.

Appesi ai fili della luce, oltre agli aquiloni rimasti incastrati, talvolta trovi anche delle scarpe, infatti è usanza, quando muore un bimbo o un giovane, lanciare le sue scarpe in aria per augurargli “buon viaggio”.

Purtroppo se ne vedono di frequente.

Tutte le bimbe hanno le treccine con tante perline colorate, che risaltano molto sulla loro pelle scura, i maschietti, invece, hanno i capelli cortissimi, sono quasi sempre scalzi e corrono ovunque.

Li vedo molto sorridenti e gioiosi, con tutto quello che manca qui in Guaricano è una felicità per noi vederli così sereni.

Tra molti c’è Amber, un ragazzino di dodici anni, lo abbiamo conosciuto al centro nutrizionale, ci segue sempre e ci accompagna in ogni occasione.

È un bambino molto dolce, solo oggi abbiamo scoperto che non è mai andato a scuola, perché al momento della sua nascita non è stato riconosciuto dal padre e tuttora Amber per la Repubblica Dominicana non esiste.

Non sa leggere e sa scrivere solamente il suo nome.

L’altro pomeriggio ci ha mostrato un cofanetto con spazzole e lucidi da scarpe, che usa per guadagnare qualche soldino.

Molti bimbi qui lavorano per aiutare la famiglia e il “lucida-scarpe” è un lavoro molto comune.

Speriamo per loro un futuro migliore, con più diritti, per primo quello di esistere anche su di una carta, poi quello all’istruzione e speriamo anche che possano vivere con tutto ciò di cui ha bisogno un bambino ed un adolescente…

Perché il bambino di oggi è l’adulto di domani…

Martedì comincerà a lavorare il professore di informatica della scuola.

Il laboratorio di informatica era usato già dal liceo, e adesso lo sarà anche dalla scuola primaria: al mattino dai ragazzi che vanno a scuola di pomeriggio, e viceversa.

Il giovane che mi porterà avanti il lavoro è figlio della segretaria della parrocchia di Nostra Signora del Amparo, dalle referenze ricevute è un giovane serio, e sembra anche che coi computer ci si muova bene.

Se Dio vuole, un altro tassello è a posto!

A Genova molta neve e qui a Santo Domingo un gran sole caldo con una piccola brezza fresca… si sta benissimo… trascorriamo le nostre giornate conoscendo bambini, ragazzi, adulti e anziani delle varie parrocchie…

La popolazione è davvero tantissima e soprattutto di età molto giovane, moltissimi bambini e ragazzi, moltissime donne in stato di gravidanza… pochi anziani… insomma una situazione demografica opposta a quella italiana, specie genovese…

Girando per le stradine impolverate del Barrio vedi tantissimi bambini che giocano tutti per la strada, con giochi che da noi non esisono più, forse li ricordano solo i nostri genitori, o forse i nostri nonni…

Giocano a tirare una corda, a tirare rami degli alberi, qualcuno gira con una bicicletta mezza rotta e gli altri dietro lo spingono o salgono in tre su di un triciclo senza una ruota (come fanno a farli funzionare non lo so) buttandosi giù dalle discese a gran velocità…

Si gioca scalzi, i più piccoli sono spesso nudi, talvolta solo con le mutandine, forse per il caldo, forse perché sono più comodi così…

Ieri un bimbo, che avrà avuto tre o quattro anni, è entrato in chiesa tutto nudo solo con le mutandine e si è seduto per terra a giocare e i genitori? Probabilmente erano in una casetta vicina, ma non li abbiamo visti; dopo un po’ si é alzato ed è andato via…

Qui i bambini crescono prima, sono più indipendenti ed essendo le famiglie più numerose hanno diverse figure educative di riferimento, spesso sono accuditi dai fratelli e dalle sorelle maggiori.

Le famiglie sono molto numerose, le case con le porte sempre aperte, nel vicinato tutti si conoscono e vivono assieme, è difficile incontrare persone che non sorridano… molto diverso da Genova, basti pensare alle riunioni condominiali dei nostri palazzi…

Fuori dalla missione ci sono due rubinetti che distribuiscono acqua e la gente viene a prenderla con taniche, secchi e bottiglie… fa impressione pensare che nel 2006 ci siano ancora molte persone (la maggior parte della popolazione mondiale) che vivono senza avere in casa acqua corrente, luce 24 ore al giorno, una rete fognaria decente e condizioni igieniche di base.

Come si fa a conservare, con questo caldo, gli alimenti con un frigorifero senza corrente elettrica, a lavarsi tutti i giorni con acqua delle taniche, a vivere tra le acque bianche che scorrono per le strade, d’accordo non sono acque nere, ma non è comunque acqua pulita… e i bambini girano scalzi…