Contributi del giorno sabato 26 Novembre 2005

Oggi pomeriggio abbiamo iniziato la settimana all’insegna del “Sì alla vita, no all’aborto e contro la delinquenza”.

Entusiasmante la partecipazione della cittadinanza: circa 400 persone. Non credo sia facile che tante persone partecipino a un evento culturale.

Le autorità che hanno presenziato sono state:

  • il deputato Pelegrín Castillo
  • Mercedes Núñez, del Movimento per la Vita dominicano
  • Félix Martínez, direttore del distretto educativo
  • un rappresentante del vicepresidente della repubblica
  • un rappresentante del capo della polizia
  • il responsabile della polizia del Guaricano
  • Il rappresentante del ministero pubblico del municipio.

Tutti si sono espressi chiaramente sul fatto che l’aborto è un delitto e un crimine, e sul versante delinquenza hanno messo in evidenza il fatto che la radice di molte situazioni delinquenziali sta nella famiglia.

Tra gli altri, Pelegrín Castillo ha spiegato dei vari tentativi, grazie a Dio non riusciti, di introdurre legislazioni più permissive sull’aborto nel paese: la prima volta nel 1992 e la seconda volta all’inizio di quest’anno. Entrambe le volte la chiesa cattolica ha parlato chiaramente, e ha potuto fermare un progetto che la cultura dominicana rigetta fortemente, anche se nella pratica i dominicani possono a volte o spesso cadere.

Pelegrín Castillo e anche Mercedes Núñez hanno enfatizzato il fatto che la “battaglia” dell’aborto è portata avanti da organizzazioni statunitensi, che investono capitali cospiqui per “allineare” la Repubblica Dominicana con gli altri paesi “evoluti”.

L’atteggiamento di rifiuto dell’aborto da parte dei dominicani me li fa amare ancora di più, e mi fa riflettere se veramente sono sottosviluppati loro o piuttosto noi in Italia, dove nessuno può dire che l’aborto è l’assassinio di un essere umano innocente perché subito viene “linciato” da tutta l’opinione pubblica. E perché? perché si pretende il rispetto dell’altro, cioè della donna o di chi vuole farla abortire. Invece del bambino nessuno si preoccupa, anzi, come succedeva ai conquistadores spagnoli che non consideravano persone gli indios o i negri, così stanno facendo adesso i paesi “illuminati”: non sono capaci di vedere la persona umana nel bambino nel ventre di sua madre. Al punto che lo si può ammazzare raccontandosi che è qualcosa come togliersi un’appendicite. Che tristezza!