Stasera nella riunione di formazione dei ministri abbiamo riflettuto insieme sulla famiglia, prendendo come traccia una lettera che Benedetto XVI aveva inviato in giugno ai membri di un congresso della diocesi di Roma sulla famiglia.
Ne sono venute fuori riflessioni interessanti.
Siamo finiti a parlare dell’aborto, che qui non è permesso ma che è praticato clandestinamente, molte volte bevendosi (e funziona!) preparati artigianali che si acquistano con estrema facilità. Dany ha parlato di una sua nipote che ha in casa sua, e che doveva essere abortita. Così come Jacinta, che si è fatta carico dell’educazione della figlia di sua cognata, e che già durante la gravidanza l’ha accompagnata in lungo e in largo a tutte le visite ecc., e dopo che la bambina è nata se l’è presa in casa e adesso ha 20 anni e anch’io la conosco benissimo.
Siamo finiti anche a parlare della convivenza, e delle coppie che si preparano al matrimonio. Lì ha dato la sua testimonianza Toca, il quale si è preparato al matrimonio vivendo separato in casa dalla sua convivente per 11 mesi, e raccontava di come in vari momenti gli ha pesato, e del fatto che a volte l’ha sentito un castigo che gli è stato inflitto. E che però adesso (s’è sposato già due anni fa) lo vede come un momento di grazia.
Insomma, una serata che si è fatta profonda grazie alla comunicazione dell’esperienza di tante persone.
Le settimane prossime voglio fare le preparazioni specifiche per i ministri dell’Eucaristia e gli Animatori di Asemblea (o Ministri della Parola).
Autore: don Paolo
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