Ho messo in alto a destra sul diario un banner per invitare a sottoscrivere la richiesta di supportare il formato OpenDocument da parte di Microsoft.

Per firmare la petizione bisogna andare a http://opendocumentfellowship.org/petition/?lang=it

Cito dal sito di Paolo Attivissimo (http://attivissimo.blogspot.com), che è un riferimento sempre utile per essere aggiornati su quello che bolle nella pentola dell’informatica:

Perché è così importante questa cosa, e perché la meno tanto con OpenDocument? Perché è la soluzione semplice e pacifica a un problema che abbiamo tutti, in un modo o nell’altro, e promette di essere una vera rivoluzione nell’informatica, restituendo libertà a un mercato reso stantio dal monopolio.

Faccio un esempio banale. Microsoft Word è diffusissimo, per cui molta gente genera documenti usando il formato Word. Ma in pratica il formato Word è leggibile e modificabile soltanto con Word.

Siccome Word costa, e anche caruccio (niente di male in questo, è un prodotto commerciale, Microsoft è libera di stabilire il prezzo che le pare), c’è tanta gente che non se lo può comperare. Quindi o se lo pirata, commettendo un crimine, oppure rinuncia a leggere e modificare i documenti Word.

Sembra una rinuncia facile, finché nasce il problema del lavoro, delle scuole e delle pubbliche amministrazioni. Se il mio cliente o la mia PA o la mia scuola mi manda un documento Word, mi obbliga a comperare Word per interagire. Questo è favoritismo verso un prodotto specifico di un’azienda privata e contribuisce a mantenerne il monopolio.

È come se la scuola accettasse soltanto alunni che hanno uno zainetto Invicta. Tutti gli altri? A casa, pezzenti.

C’è una soluzione semplice a questa discriminazione: fare in modo che tutti i programmi di scrittura, commerciali o gratuiti, usino lo stesso formato. In questo modo, chi vuole pagare di più e usare Word, usa Word; chi vuole spendere meno e usare OpenOffice.org o Koffice o AbiWord o altri, li usa; nessuno è obbligato, e nessuno si accorge della differenza. Così tutti possono scambiare documenti con tutti, senza creare cittadini di serie A e di serie B.

Questo formato universale non è fantascienza: esiste già, si chiama appunto OpenDocument ed è stato creato da un’organizzazione (OASIS) di cui fa parte anche Microsoft. OpenOffice.org 2.0 lo supporta già, e non è il solo programma a farlo. Microsoft, invece, finora ha rifiutato di supportarlo, facendo anzi campagne di protesta contro l’adozione di OpenDocument:

http://it.wikipedia.org/wiki/OpenDocument

Ma l’adozione di un formato universale non è una pratica anticommerciale. Tutti i settori dell’industria e della tecnologia vivono di “formati universali”: si chiamano standard. È grazie agli standard che potete montare un’autoradio di una marca a vostra scelta nella plancia della vostra auto invece di sorbirvi quella imposta dal fabbricante dell’auto. È grazie agli standard che potete comperare il telefonino della marca che vi pare, senza essere obbligati a comperare quello di TIM o Vodafone o Wind. È grazie agli standard che potete comperare un CD musicale di qualsiasi casa discografica e suonarlo su un lettore di qualsiasi marca.

In altre parole, gli standard favoriscono il libero mercato e la concorrenza. E allora perché Microsoft punta i piedi e non supporta uno standard emergente? Perché teme di perdere mercato se la gente non è più obbligata a usare i suoi prodotti. È una paura che però non tiene conto dell’inerzia della gente, che non ha voglia di imparare programmi nuovi, ed è sintomo di poca fiducia nelle qualità del proprio prodotto, che invece ci sono eccome.

Potreste chiedervi perché non possiamo adottare il formato Word come standard in tutti i programmi, visto che è già così diffuso. Semplice: perché Microsoft non lo concede. OpenDocument, invece, è usabile liberamente da chiunque (Microsoft compresa) in eterno, senza limitazioni, senza dazi e senza vincoli di alcun genere.

La soluzione semplice e indolore a questa discriminazione è che Microsoft, come gli altri, adotti (anche) il formato OpenDocument nei suoi prodotti.

Forza: diamo una mano a zio Bill a capire cosa vogliamo da lui: vogliamo essere liberi di continuare a usare Word e Office, se ci va, ma perché ci piacciono, non perché siamo obbligati; e vogliamo farlo senza dover imporre i nostri gusti agli altri.

Personalmente sono convinto che dobbiamo intraprendere questo cammino, e aiutare Microsoft a uscire dal monopolio. Firmare la petizione può aiutare tutta l’umanità.

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