Oggi i giovani del coro Cristo Vivo si sono comprati la batteria.
Mi fa piacere, perché mi piace troppo quando è suonata bene.
Ma ho anche timore che all’inizio la suoneranno troppo male…
Oggi i giovani del coro Cristo Vivo si sono comprati la batteria.
Mi fa piacere, perché mi piace troppo quando è suonata bene.
Ma ho anche timore che all’inizio la suoneranno troppo male…
Con Lorenzo abbiamo pensato di non appoggiare le richieste di Guaricano di accompagnarlo a porre la denuncia contro la banda di Duquesa.
Ci concentraremo solo sul problema dell’acqua. Risulta infatti che la gestione da parte di Guaricano dell’acquedotto che abbiamo fatto con i soldi del fondo per l’acqua lasciava molto a desiderare: ha messo rubinetti privati a varie famiglie e ha quasi eliminato i rubinetti pubblici. Quest’ultima cosa sarebbe stata la causa del problema dell’altro ieri.
Probabilmente adesso metteremo un automatico per accendere e spegnere la pompa, in maniera che non ci sia bisogno di interventi manuali. E l’idea è quella di eliminare i rubinetti privati e di ripristinare tutti quelli pubblici. Lorenzo ha già mezzo parlato con la gente a Duquesa, e sembra che vada bene anche a loro. Dovremo però fare una riunione con tutta la comunità.
Oggi abbiamo fatto la missione nell’ultimo settore che rimaneva, il settore Emmaus.
Una parte del tempo della missione l’ho persa, paradossalmente, in altre cose: sono andato un momento in parrocchia per ricevere una cosa da Edilenia, e ho trovato i giovani che avevano appena comprato la batteria nuova, così abbiamo dovuto pensare dove e come metterla, e tra una cosa e l’altra è passata mezz’ora.
Poi con Ofelia sono stato a dare i sacramenti a un’uomo di mezz’età, che è malato (ha il cuore grande, dicono qui, non ho ancora capito bene cosa significhi): confessione, unzione dei malati, e poi ha chiamato tutti i vicini per chiedere perdono e perdonare tutti. La risposta dei vicini è stata simile, è stato un momento molto commovente.
A questo punto ho potuto andare a giracchiare per il barrio dietro ai missionari, ho potuto intrattenermi con Miguelina, una ragazza del gruppo giovani che pochi giorni fa è stata investita da un motorino e ha una spalla rotta. E anche con María, la giovane sposa di Manuel. Non sono gente di chiesa, ma mi promettono continuamente che inizieranno il loro cammino di chiesa, e così ne approfitto per andare a dargli calore.
La messa è stata contraddistinta dalla presenza dei bambini: molti, moltissimi.
Alla fine, quando ho chiesto a qualcuno una piccola testimonianza, una giovane madre ha detto visibilmente contenta: “Io non andavo alla Messa, però la Messa è venuta da me”. Ha “scoperto” che la chiesa va a cercarsi alla gente. Mi sono sentito bene, ho percepito che il cammino che facciamo come parrocchia è quello giusto.
Suor Serafina si aspettava che la chiamassi a dire due parole anche lei, ma mi sono dimenticato completamente. E dire che si era anche preparata il discorsetto… Ma non importa, glielo farò fare alla messa di domenica!
Rimedio di ieri: mango a volontà, sane carote con quintali di olio, verdura, prugne e tanta acqua….
Rimedio di oggi: succo di limone a barilate, mele e tutto ciò che “stringe”….
Stamattina ho dedicato praticamente tutta la mattina alla faccenda di Carlos, il nostro maestro che da un anno non viene a scuola.
Così come mi ha suggerito Mery Valerio, ho fatto un documento per il Ministero dell’Educazione presentando i fatti e chiedendo che il suo stipendio lo passino a una maestra che lavora con noi ma che non è ancora nominata.
I giorni prossimi devo chiamare o andare per vedere cosa mi dicono della cosa.
Ho anche approfittato di essere al Ministero dell’Educazione per verificare che fossero lì i documenti dei due maestri che dalla Regionale mi hanno assicurato che l’anno trasmessi al Ministero. Purtroppo lì per lì non li hanno trovati, ma mi hanno detto che li cercheranno meglio e che lunedì mi danno una risposta.
Autore: don Paolo
Non ci sono ancora commenti, aggiungi il tuo
Categorie:
Ieri si è rotto il modem che usiamo qui in casa, così stamattina sono dovuto andare in città per comprarne un’altro
Autore: don Paolo
Non ci sono ancora commenti, aggiungi il tuo
Categorie: