Contributi del giorno martedì 9 Agosto 2005

10:36 pm

Casini a Duquesa

Oggi sono successi dei casini a Duquesa.

Alle quattro mi chiama Sánchez al cellulare dicendomi che i tigre stanno minacciando Guaricano (un uomo di là), che è quello che ha seguito con Lorenzo il progetto dell’acqua e che sta gestendo l’apertura e chiusura dei rubinetti.

Purtroppo poi verso le nove sono venuti a casa di Guaricano una famiglia di amici con la loro macchina, e lì sembra che i tigre di Duquesa hanno avuto paura che Guaricano avesse chiamato altri tigre a difenderlo, per cui sono andati là e hanno bruciato la macchina dei visitatori. Non contenti, hanno abbattuto le persiane della casa di Guaricano, tirato dentro pietrate, una delle quali ha ferito Andreina, sua figlia, e sono entrati a colpi di macete sul figlio degli ospiti.

È stato a quel punto che Guaricano mi ha chiamato, perché gli facessi andare là la polizia e un’ambulanza. Combinazione, Lorenzo era appena uscito con la nostra per andare a prendere la tipa che vive qui che due volte alla settimana va a farsi la dialisi, per cui ho dovuto cercare, e alla fine ho potuto far andare là un’ambulanza della Plaza de la Salud.

Il tutto ci ha commossi abbastanza, anche perché Guaricano è molto amico mio e di Lorenzo.

Domani chiamerò con più calma per avere un sentore più preciso di quello che è successo.

Oggi abbiamo portato il vangelo al settore Nueva Alianza, dove la responsabile di settore è Germania, la moglie di Marcial.

Dopo l’invio sono andato a visitare varie famiglie, conosciute e non.

Sono stato dieci minuti con una coppia che ha fatto il corso per il matrimonio (cinquant’anni a testa), che hanno in casa due nipotini idrocefali, figli di una figlia. Con loro c’era il padrone di uno dei figli, un uomo di pelle ben bianca, che se ho capito bene viveva un po’ più in là, ma che in realtà io non avevo mai visto. Quando gli ho parlato della Messa che avremmo avuto più tardi, mi ha accennato un laconico “vedrò”, ma poi che bello che è venuto davvero! E prima della messa me lo sono abbracciato e gli ho espresso la mia contentezza per il fatto che era venuto.

Sono stato anche da Rafaelito, il marito di Fredesbinda. I due, che sono anche loro sulla cinquantina, si sono sposati due o tre anni fa, e dopo il matrimonio sono venuti a messa insieme almeno per sei mesi, facendo la comunione. Le cose sono cambiate dalle elezioni, perché Fredesbinda milita nel PLD, e per il fatto che hanno vinto le hanno dato un lavoro più “alto”: da vicedirettrice di una scuola è passata a tecnico del distretto scolastico. Il risultato è positivo, a quanto so, per lei, ma non per la sua famiglia, e neppure per la sua vita di chesa, perché l’impegno lavorativo la fa arrivare a casa tardi tutti i giorni. Così un po’ per la stanchezza un po’ per non so cosa si è ritrovata mezza lontana dalla chiesa, o forse non dalla chiesa ma sì dalla messa. E suo marito si è adagiato più di lei, fatto sta che da due anni non viene più a Messa. Così sono andato apposta a trovarlo a casa, e l’accoglienza che mi ha fatto mi fa ben sperare che possa tornare a vivere l’eucaristia con noi. Ha anche anticipato un invito a portargli a casa sua mio papà e mia mamma in novembre quando verranno a trovarmi, vedremo se si potrà fare, spero di sì, perché è una persona che ho imparato ad amare come un vero fratello.

La messa finale è stata ben partecipata, e a detta di Bilma che vive in quel settore c’era moltissima gente nuova. Hanno partecipato attivamente, e gli abbiamo fatto l’invito alle Comunità Ecclesiali di Base, nella speranza che presto possano fare il Ritiro di Evangelizzazione. A questo rispetto noto sempre di più che Carmen, la ex responsabile di settore, ha un dono speciale per comunicare, perché a differenza da altri animatori e responsabili di settore sa dire bene le cose e sa dare le informazioni senza stufare.

Alla messa avevamo anche Fiammetta e Eugenia, che di ritorno dall’aeroporto dove erano andate a accompagnare Rosanna si sono fermate con noi.

Oggi pomeriggio insieme a una decina di ragazzi abbiamo accompagnato all’aereoporto Rosanna, che è partita per la Giornata mondiale della Gioventù a Colonia.

L’aereo era in ritardo di tre ore, cosí Francisca e Arlín si sono fermate lì con lei fino a tardi. Anche questo un grande segno di amicizia nei suoi confronti… Sembravano tutti sinceramente felici per la sua partenza… La sorella non è riuscita a trattenere le lacrime durante il viaggio di ritorno.

Gregory, la Eugi ed io cantavamo a squarciagola un po’ in italiano e un po’ in spagnolo…

In questi ultimi due giorni mi sono accorta che, forse già da un po’ di tempo, non mi guardo più intorno con lo stupore delle prime due settimane, le mie domande sono diminuite, la Messa in spagnolo ormai mi sembra normale.

A volte mi sembra di essere qui da mesi, di conoscere le facce da sempre; mi piace l’idea di abituarmi a questo posto, a questi odori, a questi colori, a queste strade piene di buchi.