Stasera sono stato a casa di Maribel Tolentino.
È una giovane signora sposata in chiesa 5 anni fa, con tre bellissimi bambini.
È animatrice di comunità di base, ha fatto il ritiro di evangelizzazione e appartiene a una comunità apostolica.
Per via del marito, che ha cambiato lavoro ed ha dei colleghi evangelici, ed è andato alcune volte a una chiesa evangelica, anche lei, forse in un momento di stanchezza, o di sconforto, o di disincanto, è andata. Per un mese ha ascoltato le loro prediche.
Risultato: un inizio di lavaggio del cervello. È confusa perché gli evangelici le hanno detto che il suo battesimo da piccola non è valido e si deve (ri)battezzare. E che deve convertirsi. E che non ci possiamo fare il segno della croce.
Mi ha accolto bene, e sono riuscito ad entrare su qualcuno di questi argomenti perturbanti.
Ho cercato di rispondere alle questioni prettamente evangeliche, e di spiegare che la chiesa cattolica è la nostra madre e che non ha senso abbandonarla e cercarci un’altra madre.
Alla fine mi ha promesso che sarebbe tornata alla Messa e alla comunione, e anche alla comunità apostolica, ma senza porre data.
Mi ha chiesto di pregare per lei, e lo farò senz’altro!