Oggi pomeriggio, dopo due anni, sono riuscito finalmente a fare l’incontro di formazione degli animatori di canto e cori.
Dico finalmente perché le cose che dovevo dire ce l’avevo nel gozzo almeno da due o tre anni, nel senso che mi rendevo conto che bisognava trovare il momento di dirle in maniera che la liturgia fosse più rispondente alla mente della chiesa.
È che qui in Repubblica Dominicana c’è in generale una certa anarchia nei canti che si fanno: si cambiano le parole del Gloria e del Santo, si fa un canto di pace sproporzionato, molti cantori gridano quando dovrebbero cantare sottovoce, non si lascia facilmente il silenzio dopo la comunione, ecc.
Ho messo tutte le indicazioni, quelle del messale e le puntualizzazioni mie in un documento di sei pagine, e l’abbiamo letto e commentato.
Avevo una mezza paura che il coro dei giovani mi tirasse fuori problemi, e invece hanno accettato bene quasi tutto.
Non so quanto cambierà. Cioè, sono sicuro che un certo numero di cose miglioreranno. Sicuramente altre continueranno ad andare storte, ma dovrò continuare ad avere pazienza!