Contributi del giorno sabato 14 Maggio 2005

Io non amo i saluti.

Mi sembra ieri che sono arrivata e già me ne vado… Per la prima volta in un mese mi sento un po’ triste al pensiero di non rivedere più i volti sempre sorridenti dei ragazzi della scuola.

Quando li ho salutati è stato da una parte gratificante perché ho capito quanto loro ci tenessero a me, dall’altro sono stata male all’idea del distacco. È sempre così per me, in ogni posto dove vado incontro persone speciali con le quali nasce subito un bel rapporto di amicizia, mi ci affeziono tantissimo, solo che poi arriva il momento si salutarsi. In fondo non penso che le distanze contino molto, i miei migliori amici abitano lontano da me e non li vedo quasi mai, ma so che ci sono sempre.

In questo caso però mi viene anche da pensare: chissà quando potrò ripetere un’esperienza simile… Di sicuro voglio che questa sia solo la prima del genere. Mi piacerebbe tornare un giorno e rimanere per più tempo, almeno tre mesi, per riprendere da dove ho lasciato e sicuramente cercare di svolgere un lavoro più completo.

Penso di avere imparato tanto in questo mese: innanzitutto un po’ di spagnolo… Ora so che posso cavarmela da sola, nel senso che partire e venire qua di mia iniziativa mi spaventava anche un pochino (ovviamente non lo dicevo in giro perchè sennò non partivo proprio…); però era una cosa che desideravo tanto e alla fine ce l’ho fatta!

Da sempre sono convinta di essere una persona a cui piace condividere la propria vita con quella degli altri, però è anche vero che ho bisogno dei miei spazi. Amo stare da sola a guardare il mondo intorno a me. In questo periodo ho avuto modo di pensare tanto, anche agli aspetti negativi della vita e sono contenta di come ho reagito, sinceramente!

Veniamo ai ringraziamenti speciali: il primo a don Paolo che mi ha dato la possibilità di far parte di questo mondo splendido che è la missione. Non so se ricordate con quale gioia dice ogni singola Messa… In pratica sorride sia fuori che dentro, non puoi restare triste se lo ascolti!

Don Lorenzo che io non conoscevo è davvero una persona singolare. Voglio ricordarlo per la sua sensibilità estrema e costanza in un ambiente (questo di Santo Domingo) dove tali doti non vengono proprio contemplate…

Le suore che mi hanno fatto da mamma e per loro mi sono già ampiamente espressa ieri.

Infine le persone del barrio: bambini, ragazzi, giovani, adulti e anziani. La loro ospitalità, il loro calore, la loro amicizia sono qualcosa che si capisce solo stando qui al loro fianco, lavorando con loro o ascoltandoli nelle loro battaglie quotidiane, condividendo tutto quello che hanno e anche le cose che qua mancano… fino a dimenticare di essere piccoli “sé stessi” per diventare un grosso “noi “.

Ora vi saluto davvero e lo faccio con un gesto che ho imparato qui e cioè con un abbraccio di pace. Facciamo in modo che esso possa nascere dal nostro cuore e invadere il mondo intero!

Domenica l’altra un gruppo di bambini del catechismo farà la prima comunione. Stamattina abbiamo fatto con loro il ritiro finale.

La cosa più sostanziosa del ritiro finale è la celebrazione penitenziale con le confessioni. Lorenzo mi ha dato una mano e in due ore e mezza li abbiamo confessati tutti. Erano una settantina.

Se faccio i confronti con la mia parrocchia precedente di Pegli mi metto le mani nei capelli: là a San Francesco avevamo 6,000 abitanti e ogni anni c’erano 40 prime comunioni: una ogni 150 abitanti. Ed erano poche perché il Quartiere Giardino stava invecchiando e c’erano pochissime famiglie giovani. Penso che altre parrocchie di Genova abbiano una media di prime comunioni almeno doppia, cioè una ogni 70 abitanti

Qui ho 40,000 abitanti e faccio 70 prime comunioni: una ogni 570 abitanti! in proporzione un quarto! Tenete conto che qui, a differenza dell’Italia, la metà della popolazione è sotto i 21 anni! Vuol dire che i bambini di 10 anni della mia parrocchia sono circa 1,000! E solo il 7% di loro viene al catechismo o comunque le porta avanti sistematicamente.

I bambini della parrocchia nell’età del catechismo sono circa 6/7,000, e solo 1,000, cioè il 15% viene al catechismo.

Effettivamente siamo ancora terra di missione. Qui c’è moltissimo lavoro da fare!!!

Ieri ho terminato le lezioni di inglese cominciate un mese fa. Sinceramente mi è piaciuto moltissimo stare a contatto quotidianamente con i ragazzi della scuola. Il corso mi ha permesso di lavorare tanto insieme a loro e contemporaneamente di conoscerli meglio.

In settimana ho stilato una relazione che riassumesse il programma svolto a lezione, le principali lacune che presentano gli studenti e alcune proposte per poter migliorare l’apprendimento di questa lingua.

Ieri mattina infine sono stata insieme a don Paolo in una libreria a cercare dei testi utili, li abbiamo trovati! Si tratta di quattro volumi supportati da cassette audio che cominciano con nozioni preliminari di inglese per arrivare a un grado di conoscenza intermedia. Il motivo per cui ho tanto insistito con il supporto audio è che lo spagnolo ha una pronuncia molto differente da quella inglese e i ragazzi fanno molto fatica a capire come si leggono le parole. Con le cassette hanno la possibilità di sentire come si dice una frase e di ripeterla nel modo corretto.

Sono molto contenta dell’esito del corso anche perché i ragazzi sono sempre stati molto attenti e penso che abbiano imparato qualcosa. Logicamente le lezioni devono continuare, infatti è già in programma che suor Serafina prosegua quello che ho iniziato io con i testi nuovi.