Stamattina ho scoperto cosa è l’impotenza contro il crimine.
Nel fare un posteggio ho fatto un piccolo segnetto a un paraurti di plastica vecchio di una macchina vecchio.
L’ho visto, e a dir la verità non mi sono preoccupato di rendermi conto se c’era il padrone della macchina o no.
Invece il padrone era lì, e appena sono stato un po’ più in là ha rotto apposta i fanali della camionetta della parrocchia.
Al rendermi conto, sono tornato indietro, calmo, e ho chiesto a vari uomini che c’erano lì chi era stato, mi hanno risposto candidamente “il padrone della macchiana”. E chi è? ho chiesto io. “Un delinquente del barrio. È meglio che te ne vai prima che gli venga voglia di tornare e magari ti rompe anche i vetri”.
Ho dovuto giocoforza andarmene, arrendendomi di fronte a una violenza gratuita.
Faccio fatica ancora adesso, a dodici ore di distanza, ad accettare che sia così, che abbia potuto rompermi quelle parti della macchina senza darmi una possibilità di spiegare o di chiedere scusa.
È il mondo dei “tigre”.