Contributi del mese di Aprile 2005

Bella esperienza di confessioni a un ritiro della Comunidad Siervos de Cristo Vivo, alla Escuela de Evangelización.

Era un ritiro “Emaús” per soli uomini. Ho confessato una decina di persone, tutte confessoni molto belle e sincere. Grazie, Signore!

Oggi ho fatto gli ultimi preparativi del pellegrinaggio delle Comunità Apostoliche: sono andato a comprare dei candeloni che ci serviranno per il via lucis e ho fatto fare alla segretaria le fotocopie della preghiera del cardinale per il Terzo Piano Pastorale.

Nella riunione di stasera abbiamo fatto il punto sulla situazione dei gruppi.

Alcuni risultano in netto miglioramento, due nuovi gruppi si stanno lanciando. Un gruppo, i Profetas Juveniles, è morto. Il gruppo di Jacagua sta prendendo cammini più sociali che ecclesiali.

Si è fatto il punto sulla Giornata Mondiale della Gioventù, a cui parteciparà Rosanna. Abbiamo coordinato varie iniziative perché tutti i gruppi si sentano protagonisti.

Infine abbiamo cominciato a programmare i campi estivi: uno per i bambini, uno per gli adolescenti, e un fine settimana per i responsabili. Il mese di luglio intero sarà dedicato alla pastorale giovanile.

Credo che la riunione è valsa la pena!

Oggi pomeriggio, in un momento abbastanza tranquillo, ho avuto una conversazione interessante.

Con due ragazzine di tredici anni, Melina e Yafreisi, abbiamo chiaccherato del più e del meno, del ballo e della vita religiosa, di come mi è arrivata la vocazione, di come può un consacrato sopportare tante proibizioni.

Loro due hanno manifestato una discreta maturità quando mi hanno detto che non vogliono fare come le altre ragazzine della loro età che si sposano o che hanno relazioni con il ragazzo e che poi rimangono incinte e la loro vita cambia completamente.

Melina e Yafreisi sono entrate al gruppo Ciempiés due mesi fa, e se crescono senza intoppi promettono bene per il futuro loro e del gruppo.

Mi ha fatto piacere avere la possibilità di parlare e ascoltare un po’. Non mi succede molto spesso, normalmente mi ritrovo che “non ho tempo” per queste cose.

8:33 pm

Grazie! (Lara)

Stamattina Gloria e suo fratello minore Daniel si sono presentati al corso di inglese, non era oggi il loro turno ma mi hanno chiesto se potevano rimanere ugualmente; così abbiamo fatto lezione normalmente… e io ho pensato che le vostre preghiere sono state ascoltate, grazie di cuore!

Mi sono perso quasi tutta la mattinata a organizzare i dati dei candidati ministri.

Avevo lasciato il lavoro in mano alle segretarie, sperando di non doverlo fare io, ma purtroppo i lavori delicati è sempre meglio farli di persona.

Così ho partorito la lista dei certificati di confirmazione che bisogna andare a cercare a Santiago e a La Vega.

Con il fatto che qui le Cresime si annotano nei libri delle curie, adesso ci rimane più facile trovarli.

Martedì un uomo della parrocchia andrà a farli fare, e così non dovrà andare ognuno dei ministri per conto suo.

Stamattina a lezione di inglese Gloria era ovviamente assente, il ragazzo morto ieri era suo fratello maggiore. Insieme a Suor Modesta sono stata a casa loro, non so che dire… Ho smesso di chiedermi il perché di certe cose che succedono, però non ho smesso di pregare… e magari non sono una che lo fa spesso o con le parole giuste però ci metto il cuore… Perciò chiedo anche a voi una preghiera per quel ragazzo e la sua famiglia, sono sicura che il vostro amore li aiuterà.

2:21 pm

Traffico

Stamattina ho dovuto andare in città, e ho passato due ore in un traffico tremendo.

La ragione: la feria del libro, che si sta facendo in un palazzo del governo nella Máximo Gómez.

Tutto lì attorno c’è un traffico che non ci si muove.

Amada è un membro, ben attivo, dell’Associazione di genitori della nostra scuola. È anche animatrice di comunità di base.

Ieri sera le hanno ammazzato un figlio di 26 anni, si chiamava Joselito.

Faceva l’autista di uno dei tanti autobus privati che si sono in Repubblica Dominicana, tutti i giorni in servizio sulla stessa linea.

Ieri sera è andato come al solito a portare l’autobus al garage sociale, e all’uscita gli hanno sparato tre colpi. Un taxi l’ha portato all’ospedale, dove è morto mezz’ora dopo.

La cosa tragica è che non si vede nessuna ragione logica per cui possano averlo ammazzato.

Inizialmente si è detto che erano dei ladri, ma poi si è scoperto che non gli hanno portato via niente.

L’unica ipotesi che rimane è che sia una vendetta dell’altro sindacato dei trasporti. In pratica nel paese si contendono i trasporti FENATRANO e CONATRA. È successo varie volte che si sono dati botte in strada, normalmente per il controllo di una linea.

Sembra che qualche giorno fa un autista membro di CONATRA è stato vittima di un’aggressione, e questa poteva essere una vendetta, visto che Joselito apparteneva a FENATRANO.

Rimane da spiegare perché se la sono presa con una persona assolutamente tranquilla, e che dentro al sindacato non contava assolutamente niente.

Tutte queste cose aggiungono dolore alla situazione già tragica che la famiglia sta affrontando.

Amada è abbastanza preoccupata perché il marito l’ha lasciata da vari anni e non l’aiuta per niente. Era Joselito che la manteneva, lei e soprattutto Danielito e Gloria, i suoi due figli più piccoli che fanno seconda e terza media.

Così stiamo pensando a che maniera aiutarla, con la parrocchia e con la scuola.

Ciao, sono Lara. Vi racconto la mia giornata che in effetti è stata particolarmente intensa.

Ieri notte sono stata insieme a don Lorenzo con l’ambulanza all’ospedale (ho anche guidato!); lì infatti accompagna due volte la settimana una ragazza che ha bisogno della dialisi e che sinceramente non sembra stare molto bene. Tralasciando condizioni igieniche nelle corsie e nelle sale di aspetto della clinica, la cosa che mi ha un po’ stupito è il fatto che questa ragazza arriva all’ospedale sistematicamente nel primo pomeriggio, si mette in coda per la dialisi e di norma non esce prima delle 11 di sera!!! Ieri poi in via del tutto eccezionale ha terminato all’una passata…

Stamattina sveglia presto per corsi inglese (ci sto prendendo gusto); a metà mattinata insieme al personale della scuola ho preparato un megacartellone che raccoglie i disegni fatti dai miei ragazzi dell’oratorio in Italia per quelli di qua. La cosa ha attirato l’attenzione di todos los niños e durante la ricreazione sono stata letteralmente presa d’assalto da due classi di prima, cioè circa da settanta bambini!

Pomeriggio pieno di lezioni fino alle 17.30 quando ho finalmente cominciato il corso di inglese per i professori. Da ieri Suor Serafina segue le mie due ultime lezioni del pomeriggio e mi da una mano: è indiana e l’inglese lo sa abbastanza, perciò si può pensare che prosegua il mio lavoro quando me ne andrò (stiamo già organizzando…).

Infine verso le sette ho partecipato alla riunione del gruppo giovani che si tiene ogni mercoledì e al quale non posso proprio mancare perchè i ragazzi di qua mi hanno accolto a braccia aperte da subito e ovviamente la simpatia è reciproca.

Sono stanchina, stasera a tavola non vedevo nemmeno il piatto… però sono entusiasta della mia giornata lunga lunga ma volata via in un attimo, alla prox!

Lara

Stamattina sono stato con Díaz a comprare il legno per la nuova cappella.

Non abbiamo trovato tutto quello che volevamo, il resto dovrebbe arrivare dopodomani.

Sarà per adesso una cappella di legno e lamiera, molto semplice, economica ed essenziale, perché nel posto dove la costruiamo ci sarà poi la vera chiesa.

In settimana dovremmo cominciare quindi a tirare su questa cappella provvisoria, e poi devo darmi da fare per vedere se facciamo per lo meno i muri di contenimento per dividere il terreno nella parte alta, dove andrà la chiesa, e la parte bassa, dove il progetto prevede i parcheggi e un salone.

A Genova si è anche lanciata una “micro”realizzazione, che in realtà non è micro, perché si parla di più di mezzo milione di euro…

E poi si spera che il governo dominicano assuma l’opera e la porti avanti. Adveniat è disposta a finanziarci il salone.

P’alante, come dicono qui, cioè Avanti!

L’ultimo parassita che ho avuto si chiama Balantidium Coli. Si prende per via di acqua non pura, o con gli alimenti.

Ho preso la medicina ieri sera, e stamattina l’intestino è già andato meglio.

L’influenza mi sta passando.

Oggi ho lavorato a ritmo quasi normale. L’unica cosa che mi stressava è che ogni tanto mi prendevano attacchi di starnuti a ripetizione.

Stamattina la Messa me l’ha detta Lorenzo, così ho potuto riposare un po’ di più. Lorenzo è speciale per rendersi conto quando qualcuno ha bisogno.

Alla Messa ho partecipato stasera, in Santiago el Menor, che stanno facendo la novena della loro festa patronale.

È stata anche un’occasione bella per condividere qualcosa con questa comunità che come missione non stiamo più servendo direttamente, ma con la quale ci legano ancora molte cose.

Ciao a tutti,

sono Lara. Ormai è più di una settimana che vivo qui ma ancora non sono in grado di valutare quello che vedo perché non lo conosco e non mi va di dare giudizi affrettati. Voglio però parlarvi delle mie impressioni nel confrontarmi con una realtà tanto diversa da quella a cui sono abituata.

Appena sono entrata nel barrio sono rimasta impressionata dalla quantità di persone che lo animano, dal costante rumore che c’è per le strade, dagli aquiloni costruiti dai bambini che poi finiscono incastrati tra i fili della luce.

La luce: spesso, e praticamente sempre quando serve, non c’è. Ad esempio verso sera, quando ho lezione con i grandi del liceo rimaniamo sempre al buio; ma l’unica a farci veramente caso sono io, per i ragazzi questo fa parte della normalità, come tante altra cose.

Un po’ di giorni fa (precisamente nel momento in cui mi ero dedicata al bucato) è piovuto forte per un po’. Quando a Genova diciamo che bastano due gocce d’acqua per mandare in crisi un mondo forse non ci rendiamo molto conto… Nel barrio le stradine non sono asfaltate e la terra, che solitamente con il vento alza una discreta quantità di polvere, diventa fango misto a sporcizia: ovviamente qui la vita va avanti e i bambini rimangono a giocare nel fango.

Mi guardo intorno e non ho il tempo di pensare: don Paolo mi ha dato subito tanto lavoro da fare, cosa che per me è stata sicuramente un bene (grazie davvero anche per questo…). Alla mattina quando entro nella scuola i bambini mi corrono incontro e mi saltano addosso, ogni volta è un’emozione bellissima: c’è chi mi abbraccia, chi mi da un bacio, chi mi prende per mano e chi tenta di parlarmi in inglese, basta stabilire un contatto e si sa che con i bambini ci sono mille modi non spiegabili a parole.

Anche il rapporto con don Lorenzo, le suore, i professori e il personale della scuola e della casa è speciale, sono sempre gentili e attenti a quello di cui potrei aver bisogno.

Qui le persone hanno sempre tempo da dedicarti… Il primo è proprio don Paolo: anche quando è di corsa riesce con uno sguardo o un saluto a considerare tutti quelli che gli stanno intorno; e, come la gente del posto, lo fa con il sorriso!

Questo non è in assoluto un posto triste: ci sono problemi reali molto grossi, che probabilmente io posso solo immaginare, però ogni persona vive con il sole dentro e il sole, si sa, illumina tutto quello che ha intorno.

Alla prox! Lara

Stasera sono stato a trovare Belkis a casa sua. Belkis è la professoressa di scienze del liceo. Da quindici giorni è malata, non si capisce se una labirintite o un’anemia, i medici non si sono ancora messi d’accordo.

La cosa che mi ha colpito è che per un po’ Belkis mi stava raccontando che suo padre l’ha abbandonata, che non le hanno mai dato un abbraccio da piccola, non se la sono mai coccolata. E c’è di più: nella settimana che è stata all’ospedale, abbastanza male, suo papà né l’è andata a trovare, né le ha chiesto se aveva bisogno di qualcosa.

Senonché, quando ho provato a dirle che cerchi di vedere le cose belle che ha vissuto, mi ha cominciato a snocciolare tutta una serie di situazioni bellissime: studenti che non l’hanno lasciata sola, colleghe che sono state a trovarla, il fatto che quando è passata dalla primaria al liceo si sono rivelate infondate le sue paure di non farcela, ecc. ecc.

Insomma, ho visto come il Signore l’ha aiutata a passare dalla contemplazione del bicchiere mezzo vuoto alla contemplazione del bicchiere mezzo pieno.

Me ne sono andato commosso da tante cose belle che mi ha raccontato, e credo d’averla lasciata un bel po’ più serena.

Grazie, Signore Gesù!

Caro Don Paolo, in effetti dal punto di vista della salute formiamo un trio perfetto… Comunque hai buone possibilità di guarire: io per esempio sto molto meglio, il raffreddore e il mal di gola se ne stanno andando (così tranquillizzo parenti e conoscenti), rimane solo un leggero problema alla voce, il che dovendo parlare in inglese qualche ora di fila non è importante…!!!

Lara

2:44 pm

Mal di testa

Di questa influenza che mi sono preso la cosa più fastidiosa è il mal di testa.

Ieri sera non riuscivo a dormire, stanotte ho avuto incubi, e stamattina mi sono svegliato presto.

Spero che stasera vada meglio.

L’altro giorno con la segretaria abbiamo fatto il conto dei prestiti “ritardatari”. Arrivano a un ammontare di 228,000 pesos, cioè circa il 20% del capitale del Fondo di Solidarietà.

Ho già provveduto a “tirare le orecchie” a qualcuno che si era “dimenticato” di restituire”, e con un certo numero di persone le cose sono ripartite.

9:57 pm

Epidemia

Siamo tutti mezzi malati, con mal di gola e raffreddore.

Lorenzo, Lara, e anch’io. Lorenzo è stato il primo, Lara l’ha seguito, e oggi sono arrivato io, medaglia di bronzo.


Radaisa con suo figlio

Al bambino di Radaísa hanno già fatto una prima operazione, aggiustando abbastanza la bocca.

Non si sa cosa possano fare per l’occhio, perché uno dei due globi oculari manca totalmente.

La madre è molto contenta del lavoro che stanno facendo al Bambin Gesù di Roma.

Tra qualche settimana dovrebbero continuare con la seconda operazione.

Stasera ho potuto parlare un po’ con Miguel Ángel, il nostro seminarista a cui è morta la mamma due mesi fa.

Ho cercato di fargli esprimere i suoi talenti e i suoi punti deboli, e ho visto che ha una buona coscienza di sé, e che sta lavorando sodo per migliorare.

Mi ha parlato anche di una difficoltà che hanno a scuola con il professore di informatica, sembra che non sia capace a spiegare la programmazione.

Stranamente, nessuno si vuole azzardare a parlare con la direttrice del problema, hanno paura delle rappresaglie del professore.

Evelyn è una giovane donna (avrà sì e no 18 anni), è sempre stata nel gruppo di adolescenti della parrocchia, ma due anni fa si è “sposata” con un ragazzo di qualche anno più vecchio di lei.

Hanno avuto una bambina, che è nata prematura ed ha avuto parecchi problemi di salute fin dalla nascita. Adesso, a sei mesi di distanza, le è stata scoperta una idrocefalite.

Così la opereranno tra qualche giorno o settimana, per metterle la valvola nella testa. Domenica la battezzeremo, alla messa dei giovani.

Vi chiedo una preghiera per lei e per la famiglia.


Lara con alcuni dei suoi studenti di inglese

Ciao a tutti! Mi presento, sono Lara. Ebbene, sì, sono io, in carne e ossa, dopo tante cose che avete potuto leggere di me. Collaborerò con don Paolo anche scrivendo ogni tanto qualcosa su questo diario. Mi raccomando, leggetelo!

Da quattro giorni insegno inglese ai ragazzi della scuola elementare, solo i più grandi però equivalenti alle nostre seconda e terza media, e a quelli del liceo. Avevo pensato in un primo tempo di suddividerli in base all’età, non considerando il fatto che qui in una stessa classe ci sono ragazzi con tre-quattro anni di differenza e quindi preparazione scolastica diversa; così in accordo con don Paolo mi sono resa conto personalmente della loro conoscenza dell’inglese e li ho suddivisi in gruppi di 5-7 persone in modo tale da poterli seguire più che posso.

Inoltre da lunedì comincio il corso di inglese anche per gli insegnanti, dopo le lezioni pomeridiane; alla fine credo siano in sette, che bello!

La cosa divertente è che io no hablo espanol e loro don’t speak english! In pratica sono entrata come madrelingua inglese e i ragazzi si trovano costretti a parlare inglese o quantomeno si sforzano. Quello che più mi sorprende è il loro sorriso. Non è una cosa da poco perché stamattina ad esempio ho tenuto un gruppo sull’alfabeto per 25 minuti: onestamente io mi sarei stufata, invece loro sembravano interessati e alla fine l’hanno imparato.

Quando entro nella scuola i loro volti si accendono, corrono a salutarmi in 1000, sono sempre felici e la gioia che ti trasmettono è indescrivibile. Questo posto tutt’altro che allegro e spensierato racchiude i sorrisi più belli che abbia mai visto…Con queste parole spero di avervi reso partecipi di quello che sto vivendo, alla prox!

9:07 pm

Inaugurazione

Stasera Messa di inaugurazione di una tettoia di un settore. L’abbiamo fatta per fare la celebrazione della Parola e per il catechismo.

Si suppone che una tettoia sia per non bagnarsi quando piove.

Ebbene, la nostra tettoia ha la proprietà che quando piove ti bagni.

Ha troppo poca pendente, e i fogli di lamiera ondulata sono sovrapposti alla giunzione solo un centimetri, invece dei 5/10 centimetri che dovrebbe essere.

Risultato: da ogni giusta l’acqua passa di sotto, e riesce anche a correre indetro, per cui non c’è un punto della tettoia da cui non cadano gocce d’acqua.

Inoltre la giornata piovosa, la prima della stagione, ha fatto rimanere in casa loro moltissima gente. Così abbiamo fatto la Messa del Piccolo Resto. Ho approfittato per insistere sul fatto che non è il numero che conta, ma la disponibilità a servire.

Lara ha cominciato a lavorare con i suoi corsi di inglese per i ragazzi della scuola.

Al mattino fa lezione ai ragazzi di settima e ottava che vanno a scuola di pomeriggio, mentre di pomeriggio lavora prima con i ragazzi della primaria (di nuovo di settima e ottava) del mattino e poi con i ragazzi del lice.

Si sta sondando anche l’eventuale interesse dei maestri ad avere un corso tutto per loro. Da quanto ho visto almeno 3 sono interessati.

Stamattina ho consegnato al vicario episcopale per l’educazione la bozza di accordo con il ministero, per definire la posizione della nostra scuola.

Non si tratterebbe di cose nuove, ma di definire quello che già stiamo vivendo, in maniera che domani non venga un altro governo a cambiare le carte in tavola.

Tra qualche giorno il vicario mi dice cosa gli sembra della mia bozza. Poi la manderemo a Educazione.

Stamattina sono passato dalla dogana, dove ho potuto informarmi sulle pratiche da fare per far entrare le apparecchiature oculistiche senza pagare tasse.

Sembra sia un procedimento molto semplice: con il BL (Bill of Lading) si chiede una lettere alla curia, e con questa si gestiona prima la consegna e poi l’esonerazione delle tasse.

Bene! Avevo paura che fosse più difficile!

9:48 pm

Elettricista

Oggi pomeriggio mi è venuto lo sfizio e mi sono messo a capire perché un telefono della scuola non mi funzionava.

Ho scoperto che era perché dei 4 fili che lo collegano alla nostra centrale telefonica uno era interrotto in un punto.

L’ho collegato e le cose sono tornate a funzionare perfettamente.

Se sapevo che era così semplice non aspettavo nove mesi per aggiustarlo!

Ho dedicato la serata di oggi alla nuova cappella della futura parrocchia della Divina Misericordia.

Con Cándido abbiamo cominciato a tracciare sul terreno (che è tutto di riporto nel posto dove costruiremo) i quattro angoli della cappella, che complessivamente misura 8 x 16 metri.

Poi sono stato da Díaz, un nostro parrocchiano che vende legno, con il quale ci siamo seduti a fare i conti del legno che ci serve. Tra qualche giorno andremo a comprarlo.

1:46 pm

Habemus papam!


Gennaio 2005: L'allora card. Ratzinger al lato del card. Bertone
Gennaio 2005: L’allora card. Ratzinger al lato del card. Bertone

Eccezziunale veramente! Il conclave è durato solo due giorni!

Il card. Ratzinger è il nuovo papa: Benedetto XVI.

Con tutta la chiesa, con la folla che ha acclamato mezz’ora fa in piazza san Pietro, siamo tutti in festa! Grazie Signore!

Oggi pomeriggio lo dirò a tutti quelli che vedo! Sono troppo contento!

Il secondo via lucis, stasera, è venuto molto meglio del precedente, per lo meno per quello che riguarda le letture e l’organizzazione.

Invece c’è stato il problema di un vento intermittente abbastanza forte, che ci spegneva continuamente il cero pasquale e le candele.

La partecipazione della gente è stata bella, sono rimasti molto contenti.

Alla fine di ogni stazione ripetevamo a coro i due motti che il piano pastorale ci sta proponendo:

  • Ogni domenica con allegria partecipa all’Eucarestia!
  • Nelle mie mani, nelle tue mani, nelle nostre mani è il terzo piano pastorale!
11:10 pm

Benvenuta Lara!

Lara è arrivata stasera, alle 10 e mezza, qui a Santo Domingo.

Sembra un po’ stanca, ma ha una buona resistenza, considerando che è in viaggio da 20 ore.

Benvenuta, Lara!


don Paolo e alcuni preti

Stamattina abbiamo avuto l’Incontro Eucaristico Zonale: Adorazione Eucaristica e Santa Messa. È stato nel Parco Mirador Norte.

C’eravamo quasi tutte le parrocchie. Mancavano, stranamente, Santiago e Amparo. Non so perché il padre Federico non ha avvisato le comunità.

Mancava anche America Latina con il padre Nelson. Strano, perché normalmente partecipa a tutto.

Mancava anche San Roque González con il padre José Ramón. Questo padre da vari mesi è isolato e non si fa vedere alle riunioni. Sembra anche che abbia un problema di frizione con il padre Nelson.

Mons. Cedano, che doveva venire a presiedere, non ha potuto e ha delegato il padre Lorenzo Vargas. Il quale ha un bel modo di fare, e ha portato avanti un bel momento di Adorazione Eucaristica e poi ha presieduto la Messa.

Nell’omelia ha chiamato i giovani a riflettere sulla possibilità di essere chiamati al sacerdozio o alla consacrazione, e alla fine ha voluto davanti a sé per la benedizione tutti i giovani che sentissero nel cuore questa chiamata. Si sono fatti avanti una decina, alcuni dei quali sono già in seminario.


don Lorenzo e alcuni preti

Ha invitato anche le comunità a pregare per le vocazioni, e a fare l’invito alla consacrazione a quei giovani che sembrino disponibili o con i doni del Signore.

La nostra parrocchia ha partecipato in massa. Girando la testa intorno, dal presbiterio, da tutte le parti vedevo pecorelle mie. Come pastore mi sono sentito orgoglioso di loro!

Venendo via, un ragazzino di sedici anni, Willy, mi ha fatto sapere che l’anno prossimo andrá al seminario minore. Già aveva l’idea, ma diceva sempre che voleva aspettare la fine delle superiori (è in terza). Invece adesso si è deciso ed entrarà in settembre. Benedetto il Signore!

L’incontro dei preti della zona di stamattina è stato nella nostra parrocchia.

L’argomento principale è stata la Messa di domani nel parco. È venuto fuori che varie parrocchie non parteciperanno, principalmente per ragioni organizzative.

Non ci sarà il vescovo ausiliare, che ha la festa patronale nella parrocchia di cui è parroco. L’altro vescovo ausiliare è in ospedale per un inizio di infarto, e il card. Nicolás è chiaramente a Roma per il conclave.

A parte questi problemini, la maggior parte delle parrocchie parteciperemo con entusiasmo!

È la prima volta che l’incontro si fa nella nostra parrocchai, prima lo facevamo sempre in casa nostra.

Lo spazio è stato ben accogliente, e il mangiare pure.

Il pranzo l’hanno preparato Illuminada e Leonidas, e vari altri le hanno aiutato a trasportarlo, c’è chi ha messo a disposizione i piatti, chi ha prestato le forchette, chi ha fatto il succo di frutta, ecc. ecc.

Non sono mancati i complimenti!

10:36 pm

Arrivo rimandato

Ahimé, Lara non è arrivata. A Madrid ha perso il volo per Santo Domingo, o l’hanno lasciata a terra.

Dovrebbe arrivare domani.

9:44 pm

Lara


Lara

Domani arriva Lara.

È una giovane di Pegli, piena di entusiasmo, e con una discreta esperienza di pastorale dei ragazzi (ACR o qualcosa di simile).

Si fermerà con noi un mese, insegnando inglese “di madre lingua” ai ragazzi della scuola, aiutando in cucina, e facendo altre cose che ci verranno in mente.

È una ragazza molto in gamba, si è concessa questo viaggio come “premio” della laurea!

Altro incontro di formazione dei maestri, stamattina.

Non è andato come volevo, purtroppo. Avevo dedicato gli ultimi due incontri a spiegare dettagliatamente come si interpreta e come si spiega la bibbia, e pensavo che fosse abbastanza chiaro. Così li ho messi a fare un’applicazione pratica in gruppetti.

A partire da un passo del vangelo dovevano elaborare uno schema di spiegazione in tre punti:

  • Cosa mi annuncia questo passo?
  • Come mi aiuta a vivere la chiesa questo passo?
  • Cosa mi chiede di fare questo passo?

Purtroppo nessuno dei gruppi ha capito bene le cose, hanno prodotto delle mezze schifezze.

Così tra quindici giorni tornerò ancora una volta sul tema, facendogli vedere varie esemplificazioni.

Stasera abbiamo celebrato la seconda messa pasquale con il cero nel settore Altagracia, a Ponce.

A differenza della messa di martedì del Mercadito, che è stata non molto partecipata, quella di stasera è stata un successo: per lo scenario, molto bello: eravamo nel campo da baseball, in mezzo, e la gente che partecipava alla Messa si è disposta in cerchio, penso che ci siano state 3/400 persone, e i canti ben animati.

Un’altra differenza da martedì è che tutte e due le volte abbiamo fatto “ballare” il cero pasquale dopo la Messa, ma martedì la cosa non è venuta fuori bene, poche persone hanno fatto ballare il cero e tutti se ne sono andati alla svelta. Invece stasera la “ballata” è durata ben bene, accompagnata da musica ben vivace.

E come chicca finale, dopo la Messa ho avuto la gioia di confessare tre persone, due giovani ragazze che era da un po’ che non si confessavano, e una meno giovane signora che si confessava per la prima volta. Sono momenti in cui sperimenti la felicità di essere prete!

Stasera abbiamo fatto il penultimo incontro.

Forti dell’esperienza delle altre volte (poche coppie che si sposano subito) ho deciso di incentivare la cosa offrendo il salone parrocchiale per il rinfresco, e mettendo con la parrocchia la torta.

Inoltre si è suggerito di trovare chi possa prestare i vestiti agli sposi e spose, perché questa è un’altra causa di grosse spese e quindi, in mancanza di soldi, di ritardo a sposarsi.

Delle coppie che hanno fatto il corso negli ultimi tre anni, credo che solo il 20% si sono sposati. Gli altri… il motivo sembra economico, soprattutto.

3:05 pm

Sangue marcio

Stamattina sono andato per cambiare un certificato bancario. Per evitare di ritornare mi sono premurato di telefonare prima di andare in maniera di sapere precisamente cosa mi serviva. Così mi sono procurato tutto il necessario e sono partito.

Purtroppo arrivato là, ed entrato dall’impiegato dopo 15 minuti di coda, mi è stato detto che mi mancava un timbro della parrocchia.

Aaaaargh! Mi sono trattenuto ma ho avuto un momento di rabbia. Ho cercato di mettere la cosa in mano del Signore, con fede, e il Signore mi ha aiutato e mi ha subito tranquillizzato.

Più di un anno fa ci era arrivata una grossa offerta per mettere su un’ambulanza. È stato un lavoro laborioso, opera soprattutto di Lorenzo, che dall’inizio ha creduto nella cosa e ci si è impegnato a fondo.

Adesso, a 4/5 mesi dal momento che l’ambulanza è stata ultimata, i servizi cominciano a girare.

Attualmente se ne fanno almeno due tutti i giorni: portare a mezzogiorno e riportare indietro a una sera una persona che va a fare la dialisi.

E in più tutti i giorni i medici del dispensario riferiscono all’ospedale qualche paziente grave, e lì esce il terzo servizio giornaliero.

Non c’è ancora corpo di volontari. Lorenzo sta portando avanti la cosa lui, soprattutto per capire le dinamiche dominicane dei pronto soccorso. Abbiamo già contatti con un giovane, responsabile di un’associazione di salvataggio e soccorso, il quale è entusiasta, lui e gli altri giovani, della possibilità della collaborazione. E non dovrebbe passare ormai molto tempo perché si aggiungano all’équipe.

Ieri il distretto scolastico ci ha mandato un professore nuovo.

Non l’abbiamo chiesto, ma penso che l’accetteremo.

Giovedì ci avevano mandato un altro, di ginnastica, ma gli ho detto che si facesse fare lettere di raccomandazione delle scuole dove ha lavorato prima che da noi, e anche da qualche prete o suora.

Dovrebbe venire oggi pomeriggio con le lettere.

Sembra anche che ci mandino una nuova maestra, con l’idea di nominarla presto.

Nel frattempo la gente contrattata da noi, da due anni è in attesa della nomina. Qualcuno dice che due di queste nomine dovrebbero uscire questo mese di Aprile.

Oggi ho fatto insieme a Carmen il primo corso per i messaggeri, nel settore San Ramón (i campos). Per ogni settore faremo uno di questi corsi.

I messaggeri, che nel terzo piano pastorale diocesano di Santo Domingo hanno il compito di portare a tutte le famiglie della parrocchia la “lettera al popolo di Dio”, servono ognuno una decina di famiglie. Ciò significa che noi, che abbiamo 10,000 famiglie, abbiamo bisogno di quasi 1,000 messaggeri!

Già ne abbiamo circa 500, e sono i fratelli e sorelle che hanno fatto il ritiro di evangelizzazione e che sono nelle comunità apostoliche. Ne avremo bisogno di quasi altrettanti!

Ho messa una prima versione (migliorabile) della pagina di Wikipedia sul Bertone. È all’indirizzo:

http://it.wikipedia.org/wiki/Tarcisio_Bertone

Se avete voglia, miglioratela! È il nostro vescovo, gli vogliamo bene!

Oggi cambio il responsabile del settore dei campos. Alfredo Guante l’ha fatto per 3 anni, e ha fatto un lavoro abbastanza buono. Lo sostituisce Antonia, una signora sulla cinquantina, che si è avvicinata alla chiesa 5 o 6 anni fa, e che si è messa con amore in un lavoro forte di formarsi e cominciare a impegnarsi.

Il punto forte di Guante è stato la capacità di muoversi, di passare notizie, di tenere insieme tutto. Il suo punto debole, la incapacità di organizzare la comunità: di fatto, nonostante sembrava che capisse come bisognava organizzare i gruppi, non riusciva a trasmettere un’idea chiara di come si dovevano fare le cose.

Guante continua comunque a dare una mano nel settore, e la stessa Antonia gli ha chiesto che la aiuti, visto che lei, nonostante sia più giovane, è di salute malferma.


I partecipanti della giornata di formazione

Oggi abbiamo avuto una giornata di formazione per implementare due elementi del terzo piano pastorale diocesano: la pastorale di moltitudini e i messaggeri.

Al primo tema si è dedicata la mattinata, al secondo il pomeriggio, fino alle 5, ora in cui ci siamo messi in cammino verso il Guaricano.

L’attività era per le commissioni parrocchiali di pastorale di moltitudini, ma io sono abbastanza scettico su tutte queste commissioni, e mi sono portato il consiglio pastorale. Scelta che si è rivelata vincente, perché loro stessi si sono resi conto che è un lavoro che dobbiamo assumere tutti insieme.

Purtroppo sono stato l’unico a prendere questa decisione. Altri preti se ne sono visti solo tre, mentre erano presenti una settantina di parrocchie. E purtroppo quello che succederà a queste parrocchie è che i laici arriveranno in parrocchia entusiasmati e molti di loro troveranno il loro parroco “freddo”, con il risultato che in molte parrocchie si farà poco…

Altra cosa: sono andato a questa giornata per senso del dovere di accompagnare i miei laici del consiglio pastorale più che per convinzione che valesse la pena. Il Signore mi ha fatto ricredere. Questa giornata di lavoro è stata più importante di tre consigli pastorali in parrocchia.

Abbiamo anche definito mentre eravamo là qualche strategia e programmato una serie di incontri per rimotivare la visita alle famiglie.

Con l’aiuto di Dio faremo scintille!

Oggi pomeriggio ho approfittato la circostanza della morte del papa per spiegare ai maestri come si elegge il nuovo papa.

Ne è venuta fuori una catechesi sul primato petrino, sui cardinali, e spero di aver trasmesso un po’ di amore alla nostra chiesa cattolica.

Ho visto tutti interessatissimi!

Abbiamo celebrato la messa del funerale del papa stamattina, alle 10 nella parrocchia dell’Amparo.

Il padre Federico ha presieduto, e io ho fatto la predica, centrata al 90% sul testamento di Giovanni Paolo II.

La chiesa era piena (circa 400 persone), presenti varie classi di liceo.


Suor Patrizia in Gennaio 2005

Suor Patrizia si è spenta oggi pomeriggio, a Genova, verso le 6 e mezza di sera.

Da più di due anni era sofferente a causa di un tumore dell’utero, estesosi con metastasi in varie parti del corpo.

Era stata operata e sottoposta a chemioterapia. L’estate scorsa si è sentita abbastanza in forze e ha visitato la sua famiglia in India. Al ritorno, la ricaduta che l’ha consumata giorno dopo giorno.

Qui nella missione ha servito per una decina di anni: al mattino, nel dispensario, svolgendo le sue funzioni di infermiera, e nella farmacia. Poi, a metà della mattinata, si trasferiva alla cucina per aiutare Sila nella preparazione del pranzo.

Le suore di qui, Lorenzo, io, tutti ci sentiamo abbastanza tristi, ma al tempo stesso sollevati, perché sappiamo che Patrizia ha speso la sua vita con fede.

Dalla lontana India, la chiamata a essere suora nelle nostre “Brignoline”, dove ha servito sempre nel nascondimento, ma con molto amore e molto lavoro.

Chiediamo anche a voi una preghiera per lei, in suffragio, e in ringraziamento al Signore per tanto bene che ha potuto fare.

Ieri sera ho potuto partecipare all’incontro di preparazione al matrimonio. Era già il sesto, siamo quasi alla fine.

Mi piace sempre di più la prospettiva biblica che ho dato al corso.

Tra l’altro, ieri sera le coppie che guidano il corso insieme a me hanno sviluppato il tema proprio bene, è stata una soddisfazione!

Continua con successo l’esperienza degli incontri mensili per i genitori dei bambini della scuola.

Il tema di oggi era “i genitori sono i primi catechisti dei loro figli”.

La partecipazione è stata sul 70% circa. La carenza che si nota di più è l’assenza dei papà: su 10 genitori che vengono solo uno è maschio. La conseguenza è che le mamme arrivano spesso a casa entusiaste per quello che hanno imparato, ma facilmente il loro marito distrugge in pochi minuti, con una sgridata o una minaccia quello che loro hanno imparato con tanto amore.

Dopo l’incontro di formazione abbiamo fatto una verifica con i maestri, e abbiamo accordato che per l’incontro del mese prossimo, che sarà l’ultimo dell’anno, chiederemo obbligatoriamente la partecipazione di papà.

Per questo già la settimana prossima manderemo una comunicazione a tutte le famiglie, in maniera che abbiano tempo (20 giorni) per chiedere il permesso del datore di lavoro o per organizzarsi con i colleghi o dipendenti.

Oggi pomeriggio ho trovato su internet su di un sito spagnolo un nuovo testo per la via lucis, molto più semplice e adatto per la nostra gente.

Ci ho dovuto lavorare un po’ per adattarlo graficamente, ma adesso è quasi pronto.

Domani, se il Signore mi aiuta, lo passo alla segretaria per fotocopiarlo.

A quanto sembra la mia sensibilità è diversa da quella della gente.

Alla riunione degli animatori tutti erano contentissimi della via lucis che abbiamo fatto ieri sera.

Le cose che sono piaciute di più sono state:

il percorso abbastanza vario, e che nell’oscurità non capivano facilmente dove stavamo andando;

le luci delle candele, pittoresche nella notte oscura;

la gran partecipazione di gente: mentre camminavamo si vedeva un fiume vedere dietro di noi.

Qualcuno ha menzionato la scarsa qualità dei lettori, e ci siamo presi l’impegno di selezionarli meglio.

Faremo una messa di suffragio per il papa tutte e tre le parrocchie di Guaricano insieme, venerdì mattina alle 10. La celebraremo nella parrocchia dell’Amparo.

Stiamo invitando tutti i presidenti di Juntas de Vecinos, e tutta la popolazione in generale, compresa la polizia.

Invece a livello nazionale si celebrarà una Messa, lo stesso giorno e alla stessa ora, nella basilica di Higüey.

La via lucis di stasera è stata un incubo.

Prima di tutto perché lo schema di preghiera distribuito a livello di chiesa dominicana (è in un libretto con vario materiale per il tempo pasquale) è un tremendo pacco: troppe stazioni, commenti lunghissimi e di stampo teologico, testi evangelici inframmezzati con introduzioni in maniera poco chiara. Tanto che dopo la prima stazione, il commento teologico l’ho eliminato e basta!

Poi perché non c’era la luce. Questo fatto da un punto di vista era favorevole, perché senza luce la fiamma del cero pasquale, che andava davanti alla processione, e quella delle candele di tutti i partecipanti, risaltavano di più nel buio del barrio. L’aspetto negativo è che quando ci fermavamo dovevamo sempre trovare qualche luce di generatore o di inversore, e normalmente sono bar o agenzie di scommesse. E l’altro aspetto negativo è che nonostante quelle luci elettriche, i lettori non ci vedevano chiaro e quindi le letture erano lette male.

E anche perché purtroppo i lettori sono stati selezionati male. Un settore ha messo a leggere un passo del vangelo a un uomo che non ho mai visto in chiesa, con il risultato che oltre a leggere malissimo faceva anche gli strafalcioni tipici di chi non sa assolutamente niente di quello che sta leggendo. In generale, di una ventina di persone che hanno letto, solo due hanno letto decentemente.

Infine perché è durato troppo: dalle 7 e un quarto che abbiamo cominciato, abbiamo finito alle 9 e un quarto. Mi è piaciuto il fatto che abbiamo potuto girare ben a lungo vari settori, però per varia gente è stato stancante.

Comunque, nonostante io abbia sofferto tutto il tempo, ho notato che a molti la via lucis è piaciuta. Andare in giro per il barrio, di notte, con le candele, ha un fascino particolare.

Abbiamo mandato a tutte le scuole e collegi del Guaricano un invito a partecipare a una Messa di suffragio del papa che sarà lunedì prossimo.

Naturalmente invitiamo solo delle rappresentanze. Se venissero tutti gli studenti del Guaricano sarebbero probabilmente 10/12,000!

E con la nostra scuola ci siamo organizzati in maniera che gli stessi studenti cerchino in internet e preparino delle brevi relazioni da fare giorno per giorno, presentando la vita, il pontificato, i viaggi, e in particolare quelli qui alla Repubblica Dominicana.

Tutti i giorni all’atto di entrata un gruppo di studenti presenterà un lavoro di ricerca, in maniera che tutti possano avere un’idea di cosa è stato questo pontificato di Giovanni Paolo II.

Stasera, dopo l’ultima messa, il Signore mi ha dato forza per lavorare con qualche pecorella smarrita.

Prima ho chiaccherato per mezz’oretta con Y., una adolescente che sei mesi fa ha avuto una forte depressione, direi una crisi psicologica. Il dialogo di stasera è stato bello perché è riuscita a aprirsi sul fatto che le ha causato la crisi. Le era successo che nel pulirsi le parti sotto, con la carta igienica avrebbe fatto troppo pressione, e le è sembrato di essersi deflorata. Da qui la crisi, dovuta soprattutto all’immaginarsi che domani un eventuale fidanzato potesse trovarle da dire, accusandola di essere stata con qualche uomo. In realtà sembra che non ci sia nessun danno fisico, ma ho cercato di lavorare soprattutto sull’accettazione della realtà, e sul considerare che per una persona che la ami davvero non dovrebbe essere un problema la eventuale perdita accidentale della verginità. E nel caso che il fidanzato trovasse da dire… beh, sarebbe meglio perderlo che trovarlo, un tale fidanzato. Ho visto Y. rasserenarsi parecchio, si è commossa al capire che la situazione non costituirà per lei un problema.

La seconda persona con cui ho parlato è stata I. Dopo essersi sposata in chiesa, ha scoperto un’avventura del marito, ma lei stessa non sa se l’avventura c’è stata o no. Sta di fatto che si è scocciata abbastanza della cosa e se n’è andata di casa con la bambina di un anno. Sono stato da lei per pregarla di tornare a sognare il suo matrimonio, con suo marito, lasciando da parte i risentimenti. Le ho anche chiesto di tornare a messa, perché da quanto è scoppiata la crisi non è più andata a Messa. Mi ha promesso che tornerà alla Messa domenicale, ed è anche disposta a fare un dialogo a tre con il marito. Abbiamo concluso insieme ringraziando il Signore di quello che abbiamo potuto parlare. Ed effettivamente quando sono entrato da lei avevo paura di trovarla chiusa in se stessa.

Poi, arrivato a casa, ho chiamato il marito di Nidia al telefono, perché anche lui è da vari mesi che non viene più a Messa. Per l’ennesima volta mi ha promesso che verrà. Voglio credergli, mi è sembrato sincero.

Questa domenica è stata caratterizzata dalla messa in albis dei nuovi battezzati.

In realtà c’è stato un equivoco con i giovani, che si sono divisi tra la messa delle 7 e quella delle 9, e molti non si sono visti.

Invece i bambini dell’età del catechismo hanno partecipato in massa alla messa della sera. E ne è venuta fuori una messa ben partecipata e animata.

Nella messa della sera il coro non so perché mi ha fatto dei canti belli mosci, soprattutto l’alleluia. Non sembrava di essere nel tempo pasquale.

Tutta la chiesa diocesana di Santo Domingo si unisce nella preghiera per il papa. Allo stesso tempo è piena di riconoscenza per un ministero vissuto in maniera tanto intensa e feconda.

E c’è anche un po’ di aspettativa, qui, per l’ipotesi che il card. Nicolás López Rodríguez possa essere il prossimo papa. Nel mio studio c’è una foto mia con lui di quando abbiamo consacrato l’altare nuovo della parrocchia, che è lì pronta per essere messa in primo piano nell’eventualità che…

Domani pomeriggio nella cattedrale di Santo Domingo si celebrarà una Messa per il papa.

La gente qui è molto sensibile a queste cose, andando per la strada molti mi domandano come sta.

Stamattina sono riuscito a fare una cosa che non facevo da mesi: ho visitato quasi tutte le classi della primaria del mattino: un ultimo anno di asilo, due prime, due seconde, due terze, una classe di recupero per bambini di terza che ancora non sanno leggere, due quinte, due seste, due settime. Non ho fatto in tempo ad andare dalle due quarte e dalle due ottave.

Ho approfittato per incoraggiare i ragazzi, e anche per esprimere la gratitudine ai maestri, che nella loro maggior parte lavorano con buon ritmo e motivazione.

Stasera ci siamo riuniti con i responsabili della catechesi, per preparare il cammino verso la prima comunione dei bambini e la cresima dei giovani.

Naturalmente ho dovuto mettere insieme il programma io, però per realizzarlo dovremo lavorare tutti insieme, perché ogni domenica avremo tre catechesi ben toste da dare.

E questi catechisti sono ben collaboratori.

Grazie, Signore!