Contributi del giorno domenica 30 Gennaio 2005

Devo dirvi francamente che il lancio del nuovo piano pastorale non ci ha delusi. È stata una celebrazione festosa, piena di allegria.

Lo stadio olimpico di Santo Domingo, della capienza di 45,000 persone, era strapieno. Qualcuno diceva che sono rimaste fuori altre 10,000!

Immaginatevi un’assemblea oceanica, che ascolta musica cristiana, e canta con i suoi idoli, con 200 giovani davanti ai musici che danzano, fanno giravolte e saltano.

Sui volti di tutti tanta contentezza, al vedersi circondati da tanti fratelli che condividono la tua stessa gioia di essere chiesa.

E il gioco dei colori! Le 13 zone pastorali della diocesi si erano munite di fazzoletti e bandierine, ogni zona di un colore diverso, e le varie zone abbastanza ben divise sugli spalti. Al ritmo della musica era una festa di colori in movimento, e quando il padre Lorenzo Vargas, l’infaticabile animatore di tanta pastorale diocesana, chiamava una per una le varie zone, si vedevano le macchie di colore agitarsi, e tanti gridi di risposta a formare vociari armoniosi.

Il card. López ha poi presieduto l’Eucaristia, accompagnato dai due vescovi ausiliari e da altri tre vescovi del paese. I preti non si contavano, io credo che saranno stati circa 300 tra nativi, religiosi e missionari!

Una pioggerellina fina ha leggermente fastidiato per mezz’ora, costringendo la gente ad aprire gli ombrelli che sempre portano con sé – possono servire per il sole e per l’acqua.

Alla fine della messa, la firma dell’atto di presentazione del nuovo piano pastorale, da parte del cardinale, dei suoi ausiliari, dei vicari episcopali, dei vicari zonali.

E poi il gesto finale: una torcia, che è partita dall’altare, e ha raggiunto via via una serie di giovani rappresentanti ciascuno una delle tredici zone pastorali della diocesi. Ogni giovane l’ha ricevuta e l’ha presentata a tutti i presenti facendo un giro di 360º su se stesso.

Alle 9, a cena, con don Lorenzo, presente anche lui alla festa, abbiamo scambiato le prime impressioni a caldo:

  • la celebrazione è stata troppo lunga: dalle 4 che sono cominciati i canti, la messa è finita alle 8 e mezza! E difatti alla comunione molta gente ha cominciato ad andarsene, e fino alla fine n’è rimasta la metà;
  • l’ordine in cui si è svolto tutto: a un certo punto hanno avvisato che visto la forte affluenza avrebbero fatto entrare un gruppo sul campo, ma che non potevano andare né sull’erba né sulle piste: cosa che tutti hanno rispettato!
  • la chiarezza con cui si è spiegato nelle sue linee essenziali il piano pastorale, con le sue tre tappe: la prima: “da non popolo a popolo”; la seconda: “da popolo a popolo di Dio”; la terza: “da popolo di Dio a popolo di servitori”. E il cardinale ha detto chiaramente che non c’è fretta a finirlo, lo faremo bene, e ci prenderemo il tempo che ci vuole. Sull’orizzonte, in vista, il 2011 che è il quinto centenario della nascita della diocesi di Santo Domingo.

Nei giorni prossimi, e soprattutto domenica prossima, in parrocchia, darò la dovuta risonanza al momento grande che abbiamo vissuto. Voglio che quelli che non sono venuti si rendano conto che si sono persi qualcosa di bello e importante!