Stasera ho dovuto alzare la voce con un maestro evangelico della scuola serale, perché si rifiutava di fare lezione della sua materia in una classe.
Fino ad adesso aveva le seste, le settime e le ottave. Per un cambio che si è fatto deve fare adesso lo stesso numero di ore totali, però ripartite anche con una quinta.
Ha cominciato a dire che non ci va in quinta, perché non sa la matematica di quinta. Poi ha detto che non ci va perché non ci sono libri per fare lezione in quinta. E alla fine ha detto che non può salire al secondo piano, dove c’è la quinta, perché gli fa male una gamba.
Lí ho volutamente alzato la voce, perché mi sembrava che stesse prendendo in giro.
È lo stesso maestro evangelico che in giugno mi aveva messo i voti in perfetto ordine nelle caselline di metà studenti: nel registro si vedevano serie numeriche perfette: 70 71 72 73 74 75. Poi in un’altra fila 77 78 79 80 81 82. E così via.
Non ha mai voluto ammettere che fosse una cosa intenzionale, ha sempre detto che gli erano usciti così per casualità. Mi ero sentito troppo preso in giro anche quella volta.